Meno pacchetto, più persona.

Buon salve a tutti!

Oggi apro con un semplice racconto riflessione: quanto tempo si passa a pensare alle persone come pacchetti con le gambe piuttosto che come persone?

Perché le persone non possono avere più tatto nel relazionarsi con gli altri?

Ieri sono stata in giro per comprare varie cose che servivano per la casa e co e sono passata da un negozio in cui vedevi il personale fare capannello a chiacchierare al sparire al più piccolo “Ah”, al negozio in cui una commessa sola che gestiva un luogo da sola, in un centro commerciale, era alternata tra il mettere sugli scaffali gli oggetti e lo stare alla cassa…eppure da subito ha dato disponibilità ed era sorridente e molto gentile…io dico? Non è meglio?

Non si chiede molto…solo di avere più riservo per le persone con cui si entra in contatto…

L’ultima goccia che fa traboccare il vaso è quando poi vai in ospedale con una persona cara e ti vedi letteralmente cacciare dalla stanza…

Vi si presenta una dottoressa che lancia uno sguardo da “uscite o vi uccido” che fa quel sorrisetto molto cattivo…cioè come dovrei sentirmi fammi capire?

“Ah è per la privacy” esistono anche altri modi eh…poi cosè…

“Accomodatevi fuori o in sala d’attesa” e dici:  “vabbè…prendo tempo per andare in bagno e a prendere il caffè” con il pensiero che la persona che stai aspettando è in una stanza da sola che persone sconosciute…

Dici…”Dovranno fare qualche visita poi mi fanno ri entrare” e invece si scordano letteralmente di te…

Torni indietro e trovi l’intero reparto serrato con la scritta: “L’orario delle visite finisce alle 8.30 ricomincerà alle 11.30” E inizi a fissare quella porta con il nervoso…

Ma secondo te? Cosa sono un pacchetto o un sacco di immondizia che mi butti fuori da un intero reparto e chiudi la porta?

Sono appena arrivata, sono in pensiero, non so cosa succede e tu mi separi dalla persona che ho a distanza di due porte?

Che poi a cosa serve?

“Ah perché ci sono persone che stanno in mezzo alle palle magari” sarebbe la risposta appropriata…e poi vedi che invece ci sono persone che non curanti di quello che c’è scritto sul cartello degli orari entra lo stesso.

Perché?

Perché i medici non hanno nemmeno la decenza di dirti crepa, non hanno la decenza di informarti…e allora l’unica cosa che ti rimane è che apri le porte e vai dove ti pare lo stesso.

A me questo comportamento mi fa girare le palle…siamo qui che ci lamentiamo tutti della sicurezza qui la sicurezza là…quando dovremmo ripartire letteralmente dalle basi.

E a voi è mai successo di sentirvi più pacchetto che persona?

A-

 

 

Una risposta

  1. Si, mi capita spesso.
    Quando devo andare in un ufficio pubblico, quando devo chiedere un’informazione e mi sento dire “Deve chiamare il call center” ora. Se sono qui, fisicamente intendo, se ho sprecato del tempo per venire fino a qui è perché ho già provato canali alternativi restando comodamente seduta sulla mia poltrona.
    “Eh mi dispiace, ma qui risolviamo solo le urgenze.”
    Della serie, bene ma non benissimo. La mia non è un’urgenza posso aspettare la nuova guerra nucleare.

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  2. Ti capisco benissimo,le persone molte volte non hanno rispetto,anni fa infatti,mi è capitato di chiedere delle informazioni ad una signora,la situazione è stata questa:
    Ero in bicicletta con mia sorella in un paese in provincia di Udine non essendo della zona non capivamo qual’era la strada per ritornare a casa (quella volta ci ha ospitato nostra zia) e allora ci siamo fermati davanti ad una villetta con una signora all’ingresso,le ho chiesto delle informazioni ma appena mi ha sentito parlare mi ha chiuso letteralmente il cancello in faccia e non sto scherzando,io presumo che avrà capito che eravamo siciliane dall’accento ed ha avuto questa reazione ma ti rendi conto???…Eravamo due ragazzine in difficoltà e tu cosa fai ti comporti da razzista (da polentona),io sono fiera di essere siciliana e non me ne vergogno questa gente invece dovrebbe andarsi a nascondere per non parlare, di un altro episodio che mi è accaduto sempre in questo paese:io e mia sorella eravamo al supermercato con mia nonna,ad un certo punto una signora anziana di una certa stazza cade dalle scale (praticamente ruzzola da tutta la rampa),noi subito l’abbiamo soccorsa e calcola che siamo magre e la mia cara nonnina che purtroppo non c’è più non era una giovincella ma,le persone ci passavano accanto senza fare nulla o dire qualcosa,che schifo dov’è l’umanità???…Io sono stata cresciuta con dei valori e gli altri???…Ormai non mi pongo neanche più la domanda e fidati anche a mia mamma quando, mia nonna stava per lasciarci la dottoressa in maniera fredda e distaccata gli ha detto “Signora non c’è più niente da fare”,come se stesse per morire un essere inanimato,dico un minimo di tatto,no,invece,questa gente per me dovrebbe scomparire dalla faccia della terra eppure ogni giorno si svegliano la mattina e ci rompono le palle,purtroppo è la vita…!!!

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    • Mi era andato il commento in spam a caso °~° certo che anche le tue disavventure sono tristi… Io la gente che si mette problemi tra nord e sud non le capisco…Io quando incontro un siciliano o qualcuno che proviene da un’altra regione mi diverto molto perchè parte prima è simpatico che siamo tutti italiani, ma che abbiamo accenti diversi xD e secondo perchè posso imparare cose nuove e tante belle… Ti capisco molto bene quando parli della freddezza dei dottori… io ho dovuto cambiare la mia che era di famiglia da ben due generazioni perchè con l’età sta diventando sempre piú fredda e me ne ha combinate troppe…quando dovevo andarci piuttosto mi curavo da sola che averci a che fare. Uffa T…T

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  3. Io non capisco davvero perché quando vai al pronto soccorso devi andarci da solo e non con un parente. Che poi non è mica come nelle serie tv americane che ti mettono subito in una stanza su un lettino, no, ti lasciano in sala d’attesa ad aspettare il turno. E se nel frattempo mi risento male che faccio da solo? E se io od altri hanno una malattia infettiva? Ci infettiamo tutti insieme, olé!
    Fortunatamente a me è capitato una volta sola di dover andare al Pronto Soccorso, ma ero già svenuta in accettazione e mi hanno lasciata ad aspettare il mio turno in sala d’attesa su di una carrozzina completamente da sola. Con mia madre di fuori preoccupata da morire. Vabbè…
    I call center lasciamoli stare. Che poi non è mica colpa di quelli che rispondono a volte. Tipo io ci ho lavorato e cercavo sempre di risolvere il problema, ma se il mio superiore o collega a cui dovevo rivolgermi per farlo non mi rispondeva o si negava o non gliene fregava che potevo farci???
    Mchan

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