La crittografia o criptografia nella storia, argomento affascinante!

κρυπτóς (kryptós) che significa “nascosto” +  γραφία (graphía) che significa “scrittura

La crittografia o criptografia!

Chi di voi sa cos’è?

E’quella branca della crittologia che si occupa delle cosidette scritture nascoste, ovvero i messaggi offuscati incomprensibili a persone non autorizzate a leggerli, senza una chiave di lettura. Un messaggio nascosto si chiama crittogramma e i metodi per decifrare sono chiamati tecniche di cifratura.

Le origini sono antichissime, ovviamente, chiunque avesse un nemico che lo controllava doveva e voleva ricorrere a queste tecniche.

CESARE
A Gaio Giulio Cesare si attribuisce l’uso del cifrario di Cesare, un sistema crittografico oggi ritenuto elementare, ma emblema della nascita di un concetto totalmente nuovo e ottimo per comprendere le idee basilari della crittografia e i primi attacchi della sua “avversaria”: la crittoanalisi.

Con crittografia non ci si riferisce solo a una scrittura cifrata, ma anche alle scritture invisibili (scritte con inchiostro simpatico) e convenzionali (in cui vi è un significato apparente diverso da quello effettivo).

MARIA STUARDA E ELISABETTA
L’8 febbraio 1587 fu decapitata Maria Stuarda, regina di Scozia per alto tradimento in quanto collusa con un gruppo di aristocratici cattolici, guidati da Antony Babington, che intendeva assassinare la regina Elisabetta di Inghilterra. Ma grazie al servizio di controspionaggio inglese comandato da Lord Walsingham, furono intercettate e decifrate le lettere scritte in codice che Maria Stuarda inviava a Babington.Queste lettere erano cifrate con un algoritmo che combinava cifratura e codifica: non solo le lettere venivano permutate, ma venivano usati dei simboli unici per riferirsi a certe parole d’uso comune.
I cospiratori credevano che il codice fosse sicuro, ma il miglior criptanalista della regina Elisabetta, Thomas Phelippes, conosceva il metodo dell’analisi delle frequenze e riuscì a decifrare le lettere di Maria senza troppi problemi.Questa vicenda fu un campanello d’allarme per i governi: l’algoritmo di sostituzione convenzionale non era più un metodo sicuro per criptare i messaggi.

CongiuraDiBabington

LEON BATTISTA ALBERTI
Per rendere più difficile l’applicazione dell’analisi delle frequenze, Leon Battista Alberti, già nel 1460, elaborò un nuovo sistema di criptazione, aggiungendo all’alfabeto cifrato convenzionalmente, un secondo, come nel seguente esempio Per criptare il messaggio Alberti proponeva di alternare i due alfabeti cifrati. Ad esempio se la parola  “CAPRA” verrà codificata in “EMHOQ”. Il vantaggio di questo metodo, rispetto ai precedenti è il fatto che uno stesso carattere del messaggio in chiaro può essere cifrato in due modi diversi, come possiamo vedere nell’esempio precedente, dove la A è codificata in Q ed M.

DoppioAlfabeto

THITHEMIUS, DE VIGENE’RE
L’idea di Alberti però è stata attribuita ad altri due teorici delle stessa epoca, il tedesco Johannes Trithemius ed il francese Blais De Vigenère.
I dischi di Alberti. Sono una sorta di cifratori portatili costituiti da un telaio circolare fisso, in cui è inciso l’alfabeto convenzionale, dove, in modo concentrico viene applicato all’interno un disco rotante con l’alfabeto cifrato.
Chi invia il messaggio, facendo girare l’anello mobile, può abbinare l’alfabeto originario con tanti alfabeti diversi.
Per poter decriptare il messaggio, il ricevente deve effettuare gli stessi giri dell’emittente, la chiave del sistema. Quindi oltre alla chiave deve avere lo stesso tipo di disco, in cui abbiamo l’ordine dell’alfabeto cifrato. Questo sistema fu usato in tempi recenti, come nelle guerra di successione americana.

CESERE E IL QUADRATO DI VIGENE’RE
Il cifrario di Cesare lo possiamo definire come un cifrario monoalfabetico. A partire dall’idea di Alberti, si può pensare di costruire un cifrario a più alfabeti. Nel cifrario polialfabetico, ad una lettera di un messaggio corrispondono tante assegnazioni quante sono gli alfabeti cifrati che si vogliono impiegare.
Il più celebre cifrario polialfabetico è quello conosciuto come quadrato di De Vigenère.
La chiave di questo sistema consiste nel sapere quali lettere del messaggio si cifrano e di quante righe ci spostiamo verso il basso per trovare ogni carattere cifrato successivo.

Insomma, i casi nella storia sono tantissimi, fino alla costruzione di vere e proprie macchine come Enigma e la macchina di Turing.

E’ un argomento affascinante, ma così lungo da spiegare…che in un solo articolo non si può parlare di tutto!

Voi che ne pensate? Lo conoscevate? E le applicazioni nella storia???

A.

Una risposta

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.